Il termine BDSM comprende una serie di attività e fantasie che riguardano la sperimentazione dei propri limiti fisici e psicologici e di una particolare interpretazione del potere associato al piacere: chi attua queste pratiche trae appagamento nel condividere, con altri adulti consenzienti, fantasie basate sul disequilibrio del potere, sul dolore e sull’umiliazione.
Nello specifico l’acronimo indica:
- Bondage e Disciplina (BD), che costituiscono l’arte di legare attraverso l’uso di corde, manette, manufatti in pelle, in pvc, ecc.
- Dominazione e Sottomissione (Ds), che rappresentano l’arte di “piegarsi” ad umiliazioni fisiche e verbali. Si tratta di giochi molto cerebrali e scenografici.
- Sadismo e Masochismo (SM), che si basano sull’ampio uso di punizioni fisiche di varia natura ed intensità.
Nel rapporto BDSM, il sesso nella sua forma “tradizionale” può anche essere presente, ma in misura decisamente inferiore, esso infatti è ritenuto meno intenso emotivamente, tanto da essere definito con il termine anglosassone “vanilla”, che sta ad indicare appunto il gusto vaniglia, che ha un sapore piacevole ma non particolarmente saporito.
Un altro aspetto fondamentale nel BDSM è l’utilizzo di “codice di comportamento” che garantisce che le pratiche vengano svolte nel rispetto, nella fiducia e nella sicurezza delle persone coinvolte. Ad esempio, prima che tutto abbia inizio, i partecipanti negoziano e raggiungono un accordo su quanto avverrà, facendo in modo che i desideri di tutti vengano soddisfatti e rispettati, grazie anche ad una comunicazione libera e aperta rispetto a pensieri ed emozioni.
Molto spesso quando si parla di BDSM vi è una percezione comune per la quale chi ama queste pratiche abbia degli importanti problemi psicologici che inoltre gli impediscono di avere una relazione sana, si tratta di un pregiudizio oppure è realmente così?
Una ricerca pubblicata sul Journal of Sexual Medicine basata sulla somministrazione di questionari psicologici, sia a persone praticanti il BDSM sia a soggetti non praticanti, ha evidenziato che gli amanti del BDSM risultano essere più estroversi, più aperti a nuove esperienze, più coscienti di sé e meno nevrotici rispetto al gruppo di controllo. Inoltre, secondo i ricercatori, gli appassionati di BDSM avrebbero una maggiore consapevolezza dei propri bisogni e desideri sessuali; la conseguenza di ciò sarebbe una vita relazionale – sia fisica che emotiva – più soddisfacente poiché meno soggetta a frustrazioni.
Un altro recente studio pubblicato sulla rivista Sexual and Relationship Therapy, ha utilizzato dei test specifici per valutare la qualità delle relazioni affettive mettendo in evidenza che non vi sono differenze nei punteggi totalizzati tra chi pratica il BDSM e chi non lo pratica.
Quindi Il BDSM consensuale non pregiudica necessariamente il funzionamento delle relazioni e i risultati di questi studi aiutano a dissipare lo stereotipo comune che i praticanti del BDSM non hanno relazioni sane o sono psicologicamente disturbati.
Per maggiori informazioni sul tema segnaliamo il servizio di consulenza telefonica gratuita dell’Istituto di Sessuologia Clinica di Roma (ISC) disponibile dal lunedì al giovedì dalle 15:00 alle 19:00 al numero 06 85356211. Un team di psicologi con specializzazione in sessuologia clinica risponderà alle vostre domande e fornirà indicazioni utili rispetto ai temi della sessualità.
Dott.ssa Marilena Iasevoli
Istituto di Sessuologia Clinica
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