ADVERSUS | How low can you go | Ma sulla luna ci sono andati davvero? A 50 anni dal 20 luglio 1969 non tutti la pensano così…

Ma sulla luna ci sono andati davvero? A 50 anni dal 20 luglio 1969 non tutti la pensano così…

In occasione del 50esimo anniversario dell’allunaggio, abbiamo sentito una delle più autorevoli voci dissenzienti in Italia, e le sue motivazioni. Intervista a Massimo Mazzucco, regista e scrittore.

Ma sulla Luna ci sono andati davvero? A 50 anni dal 20 luglio 1969 non tutti la pensano così…
Ma sulla Luna ci sono andati davvero? A 50 anni dal 20 luglio 1969 non tutti la pensano così…

Sono passati ormai 50 anni dal giorno in cui l’uomo ha messo per la prima volta piede sulla luna. Quella dell’allunaggio è una data di quelle che ormai sono indelebilmente impresse nella memoria collettiva. Chi non è più giovanissimo ricorda esattamente dove si trovava nel momento in cui le televisioni di tutto il mondo trasmettevano in diretta le fasi finali dell’allunaggio. L’uomo sulla luna, un’impresa che in molti giudicavano impossibile e che invece ha segnato la storia.

Ma le cose sono davvero andate così? Neil Armstrong e Buzz Aldrin hanno davvero calpestato il suolo lunare, così come le foto e i video trasmessi dagli schermi di tutto il pianeta hanno fatto vedere?

Non tutti la pensano così. Quella del falso allunaggio è una teoria che circola probabilmente già dal 1969, sicuramente durante gli anni ’70 ha iniziato a prendere forma e a trovare sempre più sostenitori. Internet ha poi agevolato la sua diffusione.

L’argomento è talmente delicato che se internet ha inizialmente contribuito alla diffusione di questa teoria, adesso i big che controllano l’informazione su internet stanno cercando di metterci una pezza. Se oggi, anno 2019, effettuate su Google o su Youtube una ricerca per le parole chiave “fake moon landing theory” o “moon landing hoax” i risultati che vi vengono messi sotto gli occhi propongono solo articoli e video ufficiali che smontano questa teoria.

Questo grazie agli algoritmi di ricerca di Google (e sicuramente lo stesso vale per i più importanti social), che da qualche tempo sono divenuti molto più efficaci nello stroncare l’informazione non omologata alla verità ufficiale.

Abbiamo chiesto a Massimo Mazzucco, regista e scrittore (e responsabile del sito di notizie luogocomune (https://www.luogocomune.net ) uno dei massimi esperti in Italia per quanto riguarda la teoria del falso allunaggio, di rispondere ad alcune nostre domande sulle argomentazioni addotte da chi contesta che l’allunaggio del 20 luglio 1969 sia realmente avvenuto. Massimo Mazzucco è tra l’altro l’autore del DVD – AMERICAN MOON (2017) – in cui partendo dall’analisi delle fotografie e dei video dell’allunaggio si affrontano in maniera approfondita i temi più controversi legati a questo evento di cui evidentemente non si riesce a smettere di discutere.

Perché gli americani avrebbero dovuto mettere in scena l’allunaggio?
Perché sono arrivati ad un punto, intorno al 1968, nel quale si sono resi conto che non sarebbero mai riusciti ad arrivare sulla luna entro la data promessa da Kennedy, ovvero il 1970. I problemi tecnici erano troppi, e invece di risolversi continuavano ad accumularsi. Ma a quel punto gli americani non potevano più ammettere davanti al mondo di non essere in grado di andare sulla luna, perché ci avrebbe fatto una figuraccia di dimensioni planetarie. E siccome a quel punto avevano già dei simulatori che permettevano di replicare un intero viaggio lunare senza mai muoversi da terra, mi sembra molto probabile che abbiano scelto questa strada come unica via d’uscita dal vicolo cieco in cui si erano trovati.

Come mai, a 50 anni di distanza non siamo più tornati sulla luna? Nonostante i ripetuti proclami del ritorno dell’uomo sulla luna abbiamo solo mandato sonde e rover telecomandati.
Questa è la domanda da 1 milione di dollari. Dopo le prime missioni degli anni 70, che si erano realizzate – stando alla versione ufficiale – con relativa facilità, ci si sarebbe aspettato un andirivieni verso la luna, con relativa colonizzazione di una parte del nostro satellite. Invece nulla di tutto ciò è accaduto. Non solo, ma oggi le difficoltà per andare sulla luna sembrano improvvisamente decuplicate rispetto a quelle di cinquant’anni fa. Perchè?

Nel suo DVD American Moon lei elenca ben 42 domande che metterebbero in discussione l’idea dell’uomo sulla luna. Se le chiedessi di elencare i tre argomenti più forti in mano a chi sostiene che l’allunaggio del 1969 non è mai avvenuto, quali sarebbero secondo lei?
Uno: l’illuminazione dei set. Come viene spiegato dai fotografi professionisti che ho intervistato (Toscani, Lindbergh, Fallai), certe immagini del LEM posato sulla luna non possono essere state realizzate senza l’ausilio di luci supplementari o di grandi pannelli riflettenti. E noi sappiamo che gli astronauti sulla luna non avevano a disposizione né luci supplementari né pannelli riflettenti.

Due: le bandiere che si muovono da sole. Finché una bandiera oscilla mentre l’astronauta sta toccando l’asta, si può sempre supporre che sia il gesto dell’astronauta a farla oscillare. Ma ci sono almeno tre casi nei quali la bandiera oscilla visibilmente senza che nessuno la tocchi. In uno di questi casi, gli astronauti sono addirittura già rientrati nel LEM da 15 minuti. Vedere una bandiera che oscilla da sola su un set che dovrebbe essere completamente privo di atmosfera, ti fa pensare che siamo in studio, sulla terra, e non sulla luna.

Tre: i movimenti degli astronauti. Ci sono svariate situazioni nelle quali gli astronauti si risollevano da terra senza avere alcun punto di appoggio. Si capisce chiaramente che sono appesi a dei sottilissimi cavi d’acciaio. Questi cavi d’acciaio, invisibili alla cinepresa, vengono utilizzati proprio per simulare l’effetto di gravità ridotta del suolo lunare.

C’è chi sostiene che il regista Stanley Kubrick potrebbe aver diretto le riprese video del finto allunaggio (magari in cambio del supporto da parte della Nasa per le riprese del suo 2001 Odissea nello spazio che era uscito nel 1968). Lei cosa ne pensa?
Non sono mai stato un sostenitore della teoria di Stanley Kubrick come “regista occulto” delle riprese delle missioni Apollo. È possibile che Kubrick abbia dato qualche suggerimento, certamente, ma io ritengo che il grosso del lavoro sia stato fatto da una squadra specializzata che proveniva dalla Disney. Se infatti si guardano con attenzione certe immagini del distacco del LEM dal modulo di comando, si vede chiaramente che sono state usate le stesse tecniche di layering che venivano usate, in modo ovviamente più primitivo, per i cartoni animati.

Quali sono le risorse online, anche in lingua inglese, secondo lei più attendibili (oltre a luogocomune) per chi volesse approfondire questo argomento?
Decisamente, il sito numero uno al mondo per quel che riguarda i falsi allunaggi è Aulis.com. Qui trovate raccolte tutte le migliori informazioni di un dibattito che dura ormai da cinquant’anni, divise ed organizzate per argomento e per categoria. Il direttore di Aulis è David Percy, che è anche l’autore del film “What happened on the moon”, uno dei migliori documentari in assoluto sulla questione del falso lunare.

Ringraziamo Massimo Mazzucco
AMERICAN MOON DVD https://www.luogocomune.net/LC/americanmoon
Sito web di luogocomune https://www.luogocomune.net

ADVERSUS

Condividi questo articolo sui tuoi social media

Se ti è piaciuto questo articolo, non perdiamoci di vista. Aggiungi ADVERSUS ai tuoi preferiti! :-)

NOVITÀ SU ADVERSUS.IT