Cambia la società, cambiano le nostre vite, e cambia anche la sessualità in generale e il modo di vivere la sessualità, soprattutto tra i più giovani. Pare che la rivoluzione tecnologica e ‘social’ (che verrà giudicata dalle prossime generazioni e non siamo certi che il giudizio su quanto sta accadendo in questi anni sarà positivo) stia determinando più di quanto si potesse immaginare anche un cambiamento epocale per quanto riguarda la vita sessuale, in questo caso quella degli italiani. È stato di recente pubblicato un rapporto del Censis che fotografa la realtà attuale, e i dati che ne emergono sono – almeno per chi non opera nel settore – piuttosto sorprendenti.
Ne abbiamo parlato con la Prof. Roberta Rossi dell’ Istituto di Sessuologia Clinica di Roma. Ecco cosa ci ha detto.
Come sta cambiando la sessualità degli italiani in questi ultimi anni? Quali sono gli elementi che lei – in mezzo alla grande quantità di dati ‘tecnici e numerici’ contenuti nel rapporto Censis – ritiene più significativi e caratterizzanti la sessualità degli italiani in questo momento? Quale è la fotografia che ne esce?
Ci troviamo di fronte a vari cambiamenti, i millennnials riportano una maggiore attività sessuale, con più partner, con un repertorio di attività sessuali più ampio e una soddisfazione sessuale maggiore della soddisfazione della vita in generale. Ci sono poi dei lati oscuri che hanno a che fare con una percentuale di persone che dichiarano di non aver mai avuto un rapporto sessuale, dato in crescita da 20 anni fa, quando fu pubblicato il precedente rapporto Censis.
Quanto ha influito internet, con la possibilità di conoscere, di usufruire anche gratuitamente di certi contenuti una volta considerati tabù, nel cambiamento delle abitudini sessuali degli italiani?
La generazione che risponde a questa indagine ha cavalcato l’onda della tecnologia in tutti i sensi compresa quella della abitudini sessuali: ci si incontra in internet, si chatta, si fa sexting, filmini amatoriali e si guarda insieme il porno, tutto questo ha ovviamente modificato la fruizione della sessualità, allargando la visuale e sdoganando una serie di comportamenti: il porno per esempio non è più solo al maschile ma anche molte donne si avvicinano a questi video; modalità alternative sono entrate nello spazio intimo della coppia alcune volte anche sostituendo la classica visione della sessualità (penetrativa).
Le donne e il sesso. Scindere l’atto sessuale dall’amore è molto più facile oggi, anche per le donne. Quali secondo lei le cause, ma soprattutto le conseguenze dal punto di vista sociale e familiare di questo cambiamento rilevato dal rapporto Censis?
Non so prevedere le conseguenze, di certo stanno cambiando anche i modi di stare insieme, vedi i LAT, living apart together, persone che sono in coppia ma decidono di vivere in case separate, e comunque al di là dell’amore legato alla sessualità, ritengo che quello che ci avvicina ad un’altra persona sia comunque una forma di relazione, magari meno romantica, ma non del tutto neutra di affetti.
L’11,6% dei maschi, stando al rapporto Censis, non fa sesso. Questo è un grande salto, rispetto al 3% rilevato nel precedente rapporto di venti anni fa. Come si spiega questo sensibile aumento di uomini che non praticano il sesso?
Una spiegazione possibile la possiamo trovare di nuovo nella tecnologia, che da una parte apre frontiere e possibilità ma dall’altra ci pone a di fronte ad una sovraesposizione di immagini e contenuti che possono creare inibizioni in alcune persone, considerando che gli uomini sono a tutt’oggi dei grandi fruitori di internet questo potrebbe spiegare una sorta di overdose da sesso e il conseguente ritiro maschile.
Anche se è difficile fare previsioni, ma a lei dobbiamo chiederlo, come evolverà e in che tipo di società – anche dal punto di vista dei costumi e delle abitudini sessuali – ci ritroveremo tra dieci, venti anni?
Ci polarizzeremo: da una parte disinibiti, meno coppie stabili, più esperienze sessuali, dall’altra crescerà il popolo dei no sex, mi immagino così le prossime generazioni.
Ringraziamo la Prof. Roberta Rossi
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