“Guarda la mamma della ragazza che ti piace per vedere come diventerà quando non sarà più così giovane e carina“. Me lo diceva sempre uno zio, e devo dire che è stato uno dei consigli più azzeccati tra i molti che ho ricevuto nella mio ormai piuttosto lunga vita.
E proprio ieri, passeggiando per le strade semideserte di una Milano ‘agostana’ popolata quasi esclusivamente da anziani ed extracomunitari, mi è tornato alla mente lo zio e il suo saggio consiglio.
Incrocio una bellissima ragazza, magra, slanciata, abbronzata, vestita con gusto, un viso da incorniciare. Avrà avuto vent’anni o giù di lì. Già da lontano si capiva che la ragazza aveva le carte in regola. Non era sola, al suo fianco camminava quella che inizialmente pensavo fosse l’amica brutta (avete notato come le belle ragazze si accompagnano sempre con amiche brutte?). Stessa altezza, ma tre volte più larga, capelli corti.
A mano a mano che la strana coppia mi si avvicinava due cose erano sempre più chiare. Che la ragazza era davvero una bella ragazza, e che la sua ‘amica’ oltre ad essere proprio brutta non era nemmeno una sua coetanea.
Fino a quando, passandomi a mezzo metro di distanza, la ragazza ha esclamato, rivolgendosi all’amica: “Mamma adesso basta!”.
Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!! Mamma… era la mamma. Non un’amica brutta, e nemmeno la mamma brutta di un’amica… era la mamma. SUA mamma.
Il consiglio dello zio mi è immediatamente tornato alla mente.
Le mamme che camminano a fianco delle figlie sono come delle macchine del tempo, ti fanno vedere quello che la giovane età, la cura del corpo, e magari il sapiente utilizzo del makeup riescono a mascherare.
Al DNA non si sfugge, talis mater, talis filia… come la madre così la figlia. Quante ne ho conosciute, che da ragazze veramente belle sono progressivamente diventate delle fotocopie della madre. Non si sfugge al patrimonio genetico che i genitori ci passano.
Certo, se l’interesse nei confronti di una ragazza è legato al presente, magari alla durata di una vacanza estiva… poco importa come è messa la mamma. Quando la si incontra ci si presenta con educazione, si offre un falso complimento tipo: “ehm, sembrate due sorelle…” che lei accetterà senza discutere, e ci si concentra sulla figlia. Ma se uno avesse progetti più a lungo termine… vedere la mamma – subito – diventa importante, prima che sia troppo tardi.
Siamo cattivi? Forse. Ci sbagliamo? Forse no.
ADVERSUS