“La cultura è un mix di tutto”, ha detto. Un viaggio lungo la Via della Seta. Un melting pot di antico e civiltà e lingue mitteleuropee, una ricchezza culturale in una reinterpretazione sartoriale attraverso un mix delicato e sofisticato, sovrapponendo fantasie e finiture colorate.
L’apice della tecnicità del tessuto è lo sviluppo del tessuto double face stampato due volte con diversi motivi Icat che compaiono su giacche, pantaloni e cappotti illustrando le alleanze trasversali tra culture asiatiche ed europee. “Non c’è confine con i materiali.” ha detto.
Pezzi realizzati con materiali nobili, tra cui diversi tipi di seta giapponese, velluto e broccato spesso in tonalità scure e risonanti sovrapposte. Il denim giapponese è lavorato in modo elevato con trench raffinato e mantella ampia. “Volevo fare qualcosa di poco professionale.” ha detto.
La fodera in tweed di un cappotto nero si ripiega su se stessa per trasformarsi in un nuovo soprabito. Altrove, le giacche mostravano un’esplosione contenuta di rettangoli sciolti piegati in bianco contrastante. Ampi pantaloni finemente rigati interrotti sotto il ginocchio per essere liberati in fili bianchi fluttuanti, gonne ampie, superbe giacche a triplo petto con sbieco e cinturini, pantaloni legati alla caviglia con un nastro.
Anche questa stagione abbiamo una collaborazione con il designer di gioielli giapponese «RIEFE» accessori che completano i look con il polsino ad artiglio evocato dalla falconeria ispirata all’Europa centrale. Le scarpe della sfilata sono la prima collaborazione con il marchio italiano ‘Guidi’.
Il ritorno su Y’s for MEN.
10 look che si mescolano con la collezione Y’s for MEN per svelare nuovi lavori per la prima volta in 13 anni. Ispirazioni anni ’80, una collezione più giovane, più casual e accessibile. Un punto zig zag come distinzione. Viene impreziosito da camicie, pantaloni e giacche strette, pantaloni più ampi, monopetto e a quadri.