Dalle silhouette di Yves Saint Laurent ai ricami di Gianfranco Ferré; dai cabochon di monsieur Dior alle texture di Marc Bohan. Un collage di influenze e iconografia pop prende forma in un giardino meccanico di “hommes fleurs”, abbracciando contemporaneamente tradizione e sovversione: dal femminile al maschile; dal salone alla strada; dal new look alla new wave.
Un amalgama di autobiografie si unisce a quella di kim jones in questa collezione e sfilata per il suo quinto anniversario da Dior. Mentre ancora una volta sono le silhouette di Yves Saint Laurent a farla da padrone e ad attingere principalmente alla proposta estiva del direttore artistico, trasposta e trasformata. Le storie degli uomini si intrecciano con una fusione di maschile e femminile, con le tradizioni e i materiali della sartoria britannica che incontrano quelli della tailleur dell’haute couture, rivelando le radici dei tessuti della moda femminile nel mondo maschile.
Il tutto infuso da un senso di modernità frizzante e giocosa, praticità e facilità. C’è un flirt con l’eccesso pop che incontra una combinazione di formale e casual nei singoli capi, un’unione di lusso e utilità. Qui, l’aspetto di capi semplici e archetipici dell’abbigliamento maschile, come l’harrington, la polo, il girocollo e il cardigan, si trasforma da ordinario a straordinario attraverso tecniche simboliche che attraversano il tempo e gli stili di Dior: tweed, ricami e cannage.
La sartoria di Saint Laurent viene nuovamente trasmessa al mondo maschile, con un’attenzione particolare ai volumi, agli spacchi, alle pieghe e alle scollature delle sue collezioni del 1959. Qui appaiono senza sforzo in abiti maschili rilassati, ensemble estivi e ampi cappotti. In contrasto, le scarpe riprendono l’ispirazione della borsa Lady Dior del 1995, con un nuovo logo circolare su mocassini dalla suola pesante e slides che evocano volutamente il crêpe new wave.
Nel frattempo, una molteplicità di borse appare in una varietà di forme, colori e texture; dalle selle pop fluorescenti alle cartelle in cannage color cognac, dalle più stravaganti alle più sobrie, con in mezzo zaini utilitari in tweed e borse sandwich arrotolate in pelle. Stephen Jones reinterpreta i berretti della moda new wave che sono anche in parte berretti liberty. Qui la coccarda è sostituita dai “ronghua”, squisiti fiori di velluto prodotti in cina fin dalla dinastia tang (618-907). Adattando i colori per la collezione, i maestri ronghua hanno lavorato a stretto contatto con gli atelier Dior per trasformare la loro tradizione e celebrare l’eleganza di oggi più che mai.