L’intimate partner violence viene definita come “qualsiasi comportamento all’interno di una relazione intima che causa un danno fisico, sessuale o psicologico; comprese le aggressioni fisiche, la coercizione sessuale, l’abuso psicologico e i comportamenti di controllo”. Gli ultimi dati raccolti all’interno della comunità europea segnalano come il 25% delle donne abbia subito almeno una volta all’interno della propria vita una forma di violenza da parte del partner, sia essa fisica o psicologica.
Come mai è così difficoltoso sottrarsi a queste relazioni?
È stato osservato come nel caso in cui le vittime di intimate partner violence vengano supportate dal punto di vista pratico tramite un alloggio, un contributo economico, ecc. spesso tendano ugualmente a tornare dal partner violento, questo perché non sono state supportate anche da un punto di vista psicologico.
Sono molteplici le motivazioni che portano una donna a restare o a ritornare all’interno di una relazione violenta: si pensa infatti che un modello violento appreso all’interno della famiglia di origine possa essere la chiave; o anche che la donna tenda ad attribuire a se stessa le cause dell’abuso, al contempo ha paura per la sua incolumità ed eventualmente per quella dei suoi figli ed è pervasa dalla credenza irrazionale che il suo partner sia onnipresente ed onnisciente.
Esiste inoltre uno schema tipico all’interno di questa tipologia di relazioni che tende a riproporsi ciclicamente: il partner è estremamente amorevole verso la donna come se la stesse corteggiando, successivamente tenderà a isolare e controllare la donna per poi passare alla fase di maltrattamento e infine tornare ad essere il partner amorevole visto in precedenza.
Ma cosa può accadere alle donne che subiscono tali violenze?
Dal punto di vista fisico è stato osservato come ci sia una propensione da parte di queste donne a soffrire maggiormente di dolore cronico con il rischio di sviluppare la sindrome dell’intestino irritabile, ulcere dello stomaco, dolore pelvico e infezioni del tratto urinario.
A livello comportamentale, strettamente correlato alla salute, queste donne hanno una più alta probabilità di sviluppare una cattiva alimentazione, di consumare un quantitativo più elevato di tabacco e di utilizzare maggiormente farmaci antidolorifici.
Per quanto riguarda le conseguenze psicologiche, è doveroso sottolineare che le vittime di violenza da parte del partner hanno possibilità maggiori di sviluppare un disturbo da stress post-traumatico, depressione, disturbo d’ansia e alcune disfunzioni sessuali come ad esempio rapporti sessuali dolorosi o il calo del desiderio sessuale.
Tutto questo potrebbe suonare come una condanna per tutte quelle ragazze e donne che hanno subito una forma di violenza, come un marchio indelebile impossibile da cancellare che le porterà a soffrire per il resto della propria vita. I dati in nostro possesso fortunatamente possono smentire questo pensiero.
Come detto in precedenza, una donna supportata non solo dal punto di vista pratico ed economico, ma anche da un punto di vista psicologico ha buone probabilità di riuscire a tornare a uno stato di salute fisica ed emotiva ottimale, salvaguardando anche il futuro dei propri figli e intraprendendo relazioni positive con dei nuovi partner, ristabilendo un equilibrio all’interno della propria vita.
Potremmo comparare questo tipo di sofferenza a quello di una ferita e di una cicatrice: una ferita aperta e non curata continuerà ad infettarsi e a provocare continuo dolore anche solo nel guardarla, mentre una ferita medicata tempestivamente pian piano si rimarginerà lasciando solo una cicatrice che guardandola farà riaffiorare ricordi dolorosi ma nel momento attuale non può più provocare sofferenza. E con una cicatrice si può convivere, con una ferita aperta il dolore rischia di diventare insopportabile.
Per maggiori informazioni sul tema segnaliamo il servizio di consulenza telefonica gratuita dell’Istituto di Sessuologia Clinica di Roma (ISC) disponibile dal lunedì al giovedì dalle 15:00 alle 19:00 al numero 06 85356211. Un team di psicologi con specializzazione in sessuologia clinica risponderà alle vostre domande e fornirà indicazioni utili rispetto ai temi della sessualità.
Roberta Tiani
Istituto di Sessuologia Clinica