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Assecondare la fase terminale dei media tradizionali non leggendoli più?

Devo dire che la mia consueta visualizzazione delle homepage dei principali quotidiani italiani online (consiglio …

Assecondare la fase terminale dei media tradizionali non leggendoli più?
Assecondare la fase terminale dei media tradizionali non leggendoli più?

Devo dire che la mia consueta visualizzazione delle homepage dei principali quotidiani italiani online (consiglio ai lettori di leggere i titolo e non farci click per non soddisfare la loro aggressiva strategia di clickbait) mi fa vedere come ormai i cosiddetti media tradizionali siano entrati in fase terminale.

Le notizie non sono più notizie, sono un ammasso di sensazioni sparate in direzione del pubblico e mirate a stimolare ora un senso di paura, ora un senso di fratellanza, di odio, a seconda delle direttive che i media ricevono. Le notizie ormai escono a grappoli, vengono raggruppate cronologicamente e insieme in specifiche parti delle pagine di copertina, per rafforzare il messaggio.

Ci avete fatto caso? Uccidono un ragazzo in discoteca, subito la notizia principale è affiancata da altre risse, botte e coltellate simili, quasi ci fosse un’epidemia di risse. Brucia un bosco? Intanto… emergenza nazionale da prima pagina, soprattutto in agosto quando non ci sono molte altre notizie, e poi ecco che a fianco pubblicano notizie di altri incendi. Fa caldo? Allora chiamiamo questa ondata di caldo chennesò… lucifero… e già che ci siamo associamola a notizie di scioglimento della calotta polare con la foto di uno sfigato orso polare dall’aria perplessa che si allontana su un iceberg… tanto per rafforzare la storia del riscaldamento globale, un’opportunità da non perdere.

Notizie a grappolo, come le bombe. Vere, meno vere, tirate per le orecchie, ripescate, drammatizzate, riferite in parte, ammassate ed ammucchiate per far passare un certo tipo di messaggio. Tipo, e faccio una rassegna solo di quello che vedo in giro mentre scrivo queste parole, questa è la fotografia delle non-notizie di agosto 2017 in Italia.

  • Terrorismo / paura… mamma che paura
  • Gianluca Vacchi quanto è figo, ma quanti problemi ha adesso con le banche…
  • Attentati sventati, solo pensati, o magari solo ipotetici
  • Donne che guadagnano meno degli uomini
  • Liti stradali che finiscono in omicidio
  • Quanto sono belle le donne grasse
  • Quanto è cattivo Trump
  • Quanto dovremmo essere contenti per i migranti che arrivano dal continente africano…
  • Ma al tempo stesso quanto dovremmo averne paura e stringerci compatti intorno al nostro governo, che ci vuole bene…
  • Quanto è bravo il papa
  • Quanto sono sexy e attraenti le donne di 52 anni
  • Femminicidi quasi fossero una epidemia
  • Madonna che balla la pizzica
  • Proposte di matrimonio LGBT
  • Quanto sono discriminati gli omosessuali
  • Qualche matrimonio in qualche famiglia reale
  • xxx diventa mamma per la xxx volta (e chi se ne frega)
  • Le nuove tecnologie, quanto sono belle e perché non dovremmo (ma davvero?) temerle
  • Quanto sono cattivi i coreani del nord, e già che ci siamo quanto sono pericolosi i russi

Queste non sono notizie, sono sensazioni, paure e stimoli, gettati addosso al grande pubblico per guidarlo, cercare di manipolarlo, come fanno i cani da pastore con le povere pecore.

In pratica tutto il repertorio del ‘benpensantismo – liberal – social justice warriors – snowflakes’ che sta prendendo così tanto piede negli stati uniti e che stanno cercando di esportare anche dalle nostre parti mescolato al solito italico scandalismo e gusto per il dramma (degli altri) si sta rovesciando anche sul nostro ex bel paese. È solo l’inizio.

Consiglio? Fate morire, per mancanza di pubblico e di lettori, i media di comunicazione omologati e ‘ufficiali’ e i giornalai che ci scrivono quello che gli viene comandato di scrivere. Per farli dolcemente sparire basta non leggerli, non guardarli, non ascoltarli. Ignorarli.

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