Bene, dopo anni di attenta analisi dei contenuti (?) di numerosi quotidiani online italiani, abbiamo finalmente svelato il segreto del loro successo (?) e siamo pronti a condividerlo con le migliaia di novelli imprenditori che vorrebbero anche loro iniziare a pubblicare online ma non sanno bene da dove iniziare. È facile, basta fare come fanno i più noti quotidiani online italiani.
La crisi del mondo della carta stampata – in picchiata verticale – viene (ma solo leggermente) ammorbidita nella versione online grazie ad una attenta selezione ed organizzazione dei contenuti (?) da pubblicare. Noi li abbiamo analizzati ed abbiamo compilato un elenco – sicuramente incompleto – dei loro segreti. Ecco come fare se vorrete avere successo anche voi…:
- Monitorare attentamente quello che è trending sui social, e cercare di copiare i temi più gettonati in homepage, con titoli urlati e affermazioni categoriche. Meglio se introdotti da titoli tipo “I social si schierano per…” o “Internet è contro…” per far credere che si sta parlando di movimenti di massa che nemmeno la rivoluzione russa di sarebbe mai sognata…
- Scopiazzare traducendo spesso male articoli di costume e notizie curiose da altri quotidiani online, stranieri, senza citarne la fonte o citandola perché tanto i lettori non leggono l’inglese e gli va bene le stesso.
- Inondare la homepage di foto e gossip, salamelecchi e riverenze alle varie famiglie reali con preferenza assoluta per quella inglese, che adesso con i giovani che si stanno sposando e riproducendo come roditori offrono materiale a non finire… e poi segnalare ogni giorno come si vestono le varie consorti, magari far sapere al lettore se hanno infranto per finta qualche protocollo reale> Tanto per renderle più simpatiche, informali e vicine alle ragazze di tutti i giorni (un po’più vicine, ma non troppo perchè sono pur sempre altezze reali inavvicinabili…)
- Seguire i video di youtube che hanno più successo e ripubblicarli sul proprio giornale online mettendoci davanti, sopra e intorno le proprie pubblicità.
- Sempre parlando di pubblicità cercare di far fare più click possibile ai lettori, visto che più click si fanno e più si guadagna. Come? Spezzando un articolo in dieci frasettine, obbligando il lettore a fare dieci click per leggerle tutte in sequenza. Idem per le gallerie fotografiche: “Riconosci questa star quando era giovane? Fai click qui e sfoglia la galleria fino in fondo per sapere chi è…”
- Cercare di spingere al click il lettore con titoli irresistibili tipo: “Ecco i dieci errori da non commettere per la carbonara perfetta. Il terzo lo facciamo tutti…” A questo punto il lettore come un topo con il formaggio si chiede curioso… “Quale è questo terzo errore che facciamo tutti? Devo saperlo!” Click! Come è facile rubare un click…
- Prendere i giornalisti più in là con gli anni, gli stessi che solo pochi anni fa erano frequentemente in agitazione contro il web, e dare loro l’incarico di fare gli opinionisti. Dei blogger in età pensionabile con tanto di ritrattino 50px per 50px a fianco dello strillo. Una barba che ispira fiducia, un capello grigio, l’aria di chi la sa lunga…
- Tenere bene a mente quale video virale o quale foto della famiglia reale ha fatto più click nei giorni precedenti e riproporlo/a fino a quando non finisce di generare click. Poi sostituirlo/a con il secondo nell’elenco…
- Saccheggiare instagram, trovare le foto e i brevi video delle ‘influensceeer’che funzionano meglio e trasformarli in contenuti per gli allocchi. Parlare incessantemente della vita privata di queste ‘influensceeer’ a prescindere.
- Storpiare ed amplificare notizie che parlano di discriminazioni e intolleranze nei confronti delle minoranze di qualsiasi tipo, dare un taglio drammatico alle foto e alle testimonianze degli intervistati. Usare titoli allarmistici e filtrare con photohop le foto per rendere i colori e i contrasti di luce più angoscianti. Raggruppare le suddette notizie nella prima metà della homepage per dare l’impressione che si tratti di una vera emergenza. Ripetere almeno cinque volte la settimana.
The end.
ADVERSUS