Ho capito che subito dopo il blocco totale imposto ai cittadini (non solo in Italia) i governi devono premurarsi di far arrivare un minimo indispensabile di denaro alla gente. Questo perché molti subito dopo non sono già più in grado di pagare le spese correnti, e nemmeno la spesa al supermercato. E poi la gente si incazza.
Questo significa che uno dei grandi motori delle economie occidentali – oltre al miraggio della f*ga, tanto potente di smuovere carri bestiame con un esiguo ciuffetto di pelo – è costituito dal bisogno economico. Si lavora oggi per pagare i conti di fine mese. E se ci sono dei soldi che avanzano si compra subito la borsetta firmata o un nuovo televisore. A rate. Per andare nuovamente a zero sul conto e aspettare il mese successivo o l’incasso della giornata dopo. E poi ci stupiamo se l’INPS paga le pensioni del mese prossimo con i contributi versati questo mese e subito non ha più i soldi nemmeno lei.
E così la mattina (quando la vita scorreva normale) alle 7:30 autobus e metropolitane sono piene zeppe pigiate di impiegati, commessi, avvocati, medici, e commercianti tutti accomunati dallo stesso bisogno: guadagnare per poter pagare i conti della settimana dopo. E se avanza qualcosa, spenderlo in un attimo. Che ne so… il nuovo smartphone (che come stiamo vedendo può essere usato per controllare così bene, nel nostro interesse e per la nostra sicurezza naturalmente, tutti i nostri spostamenti), un weekend a Barcellona, un nuovo televisore, tutte cose assolutamente inutili ma di cui non possiamo fare assolutamente a meno. E questo vale per il medico, l’operaio, l’avvocato e le donnine allegre
Siamo consumatori addestrati a consumare dopotutto, mica dei geni.
E se il motore si inceppa, come è capitato con questo blocco totale da coronavirus… saltano fuori i problemi. Le nostre vite sono scandite dai conti da pagare, gli stipendi che percepiamo sono finemente sincronizzati con le nostre spese in modo da lasciarci poco o niente a fine mese. Si spende quello che si può, se non di più.
Quando la vita riprenderà, dopo l’emergenza e dopo che ci avranno obbligati a sottostare a chissà quali obblighi e limitazioni della privacy – per il bene di tutti e in nome della sicurezza naturalmente – pensateci.
E cambiate il vostro approccio consumistico alla vita. Iniziate a risparmiare in vista della prossima ‘emergenza’.
Perché ci sarà. Eccome se ci sarà. Ci stanno già lavorando, in qualche laboratorio.
ADVERSUS