The Ferrari Cabinet rappresenta i capisaldi e i codici del lessico Ferrari: il blazer, il pantalone, il bomber e la pencil skirt prendono vita in un processo sequenziale di vestizione e stratificazione in cui le forme e i tessuti assumono il proprio significato e la propria contestualizzazione attraverso il filtro della bellezza e dell’unicità. Attraverso la rilettura e le contaminazioni proprie dello stile Ferrari.
Il direttore creativo Rocco Iannone osserva da vicino i volumi precisi, le linee sinuose, l’uso del colore e i sentimenti di potenza e sensualità dell’universo Ferrari, portandoli al centro di un’esperienza più emozionale, più calda e più avvolgente.
Così, le silhouette disegnano e accarezzano il corpo, mutando nei pesi e nei tagli, svuotandosi e amplificandosi per enfatizzare e valorizzare senza mai costringere, con quell’idea intrinseca di libertà e movimento che da sempre distingue la visione di Iannone. Le singole parti – come le spalle, il punto vita, gli orli – si costruiscono e decostruiscono fino a una sublimazione completa nella leggerezza e nella fluidità. La sinfonia cromatica parte dal rosso per poi virare verso nuove sfumature come il tabacco, il cuoio, il terracotta e l’avorio, fino all’evoluzione ed elevazione del giallo sui tessuti più preziosi.
Le superfici vibrano e variano con la stessa eleganza e intensità, dalla pelle nylon alla pelle radica ispirata ai volanti degli anni ‘70, tamponata e verniciata a mano per il massimo grado di lucentezza.
Il denim workwear si arricchisce di nuovi effetti spazzolati e screziati. Le possibilità del Q-CYCLE by Ferrari si moltiplicano nella maglieria e nei trattamenti tecnici del twill, trasferiti anche sulle patinature dell’organza froissé. Un’intera porzione di show è dedicata ai capi realizzati accostando tra loro carré in seta che si distinguono singolarmente nella minuziosità delle impunture sartoriali. L’arte del decoro, orientata a un impatto visivo al limite della couture, vive di ricami 3D che riproducono il Cavallino Rampante in un gioco virtuoso di nastri grafici, per poi traslare l’emblema di Maranello nei patch macramè dell’abito, della t-shirt e della gonna ‘one-of-a-kind’.
Parallelamente e complementarmente, lo sviluppo degli accessori è un trattato in progress sull’identità e sulla qualità artigianale di ciò che cambia con le stagioni pur rimanendo intramontabile nel tempo. Mentre si esalta il concetto ibrido della ballerina driving – che diventa sandalo, décolleté e stivale – e i profili ergonomici della Maranello Clutch – adesso rivestita anche in pelle radica – Iannone continua a sperimentare con l’immaginario del brand attraverso un altro oggetto di appartenenza della sua iconografia.
La cassetta degli attrezzi degli operai della fabbrica presta la sua sagoma a un bauletto in pelle, con fodera interna in Alcantara, punteggiata da bulloni in metallo e bordata da frange fluttuanti create con la pelle ricondizionata dagli scarti di produzione. Il modello è portato in passerella in sette diversi colori e materiali, per celebrare la settima collezione Ferrari e per valorizzare, nel design e nello spirito, l’inventività, l’ingegno e il senso di continuità di uno stile che attinge continuamente alla storia e al vissuto di Maranello. Come la criniera del Cavallino Rampante, quelle frange si muovono anche sui talloni dei sandali minimali, mentre i maxi gioielli organici, gli occhiali schermanti e i guanti da guida completano il look ricordando, ancora una volta, l’audacia e la passione che si possono vivere solo dentro il guardaroba Ferrari.