Siamo nuovamente a ridosso della ormai classica ‘Settimana del benessere sessuale’ (1-6 ottobre 2018), giunta ormai alla quinta edizione, e come ormai è consuetudine, facciamo il punto della situazione assieme alla Prof. Roberta Rossi, Presidente della Federazione Italiana Sessuologia Scientifica. Parleremo cioè del livello di ‘preparazione’ e conoscenza degli italiani in tema di prevenzione delle infezioni sessualmente trasmissibili, e di contraccezione. Ecco cosa ci ha detto la Pro. Rossi.
Parliamo di contraccezione. Quali sono i metodi contraccettivi più usati dagli italiani?
La nostra indagine ha rilevato una buona conoscenza dei metodi contraccettivi efficaci e questo depone a favore di una buona consapevolezza del gruppo che ha risposto alle domande. Il profilattico maschile è usato dal 76,66% degli intervistati. Ancora scarsa è la conoscenza e l’utilizzo di quello femminile che viene preferito solo nell’1,14% nonostante sia conosciuto dal 54,11% dei partecipanti all’indagine. A seguire viene la pillola con il 96,61% e la spirale 88,93%. I metodi naturali e l’astinenza programmata sono buoni ultimi, visto la loro scarsa efficacia dal punto di vista contraccettivo.
Le percentuali di utilizzo dei vari tipi di metodi contraccettivi sono a suo giudizio quelle ottimali, oppure ritiene che la maggior diffusione di qualche metodo ancora poco utilizzato potrebbe essere auspicabile?
Probabilmente se le donne potessero pensare di utilizzare maggiormente il profilattico, sarebbe un passo in avanti nei confronti della maggiore autonomia decisionale. Si tratta di un metodo senza controindicazioni, utile anche nella prevenzione delle infezioni sessualmente trasmesse, che aiuterebbe la donna ad essere più consapevole della propria salute sessuale.
Spesso, ma non sempre, i metodi contraccettivi più utilizzati coincidono anche con quelli che consentono di proteggersi contro le infezioni sessualmente trasmissibili. Il preservativo, ad esempio. Che rapporto hanno gli italiani con il preservativo, che viene spesso visto più come un ostacolo ad un rapporto soddisfacente che una protezione per entrambi i partner?
Dalla nostra indagine emerge una standing ovation nei confronti del profilattico e questo naturalmente mi colpisce perché i dati sulle infezioni sessualmente trasmesse sono in aumento e quindi c’è qualcosa che non torna. Ovviamente la nostra indagine non è rappresentativa della popolazione italiana e quindi ritengo che ancora oggi ci siano remore e imbarazzi ad utilizzare il profilattico, trovandolo scomodo, costoso, invadente nella privacy. Fintanto che non avremo a mente che la salute sessuale inizia da noi, dai comportamenti che mettiamo in atto, non riusciremo a pensare al profilattico come un segno di cura e rispetto per se stessi e per l’altro.
Dalla vostra ricerca emerge che sono molti quelli che ‘si fidano del o della partner’ e quindi non ritengono di dover utilizzare il preservativo a protezione della salute. In base alla sua esperienza, fidarsi è bene, anche in questi casi?
Proprio questo è il problema, usare il profilattico non significa non fidarsi, significa evitare di prendere in considerazione la propria salute sessuale sia per quel che riguarda le infezioni sessualmente trasmesse sia per le gravidanze indesiderate, sono tante le persone che pur di evitare il profilattico evitano il rapporto sessuale, sembra assurdo ma la paura di contrarre una infezione o di incorrere in una gravidanza è spesso alla base di difficoltà sessuali o assenza di rapporti. Si tratta di educare le persone, non solo informarle.
Uomini e donne. Ci sono differenze nella conoscenza di metodi e problematiche sia in tema di contraccezione che di prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili, tra uomini e donne?
Non abbiamo riscontrato grandi differenze nella conoscenza, ribadisco il nostro gruppo è un gruppo consapevole e informato, la consapevolezza che auspichiamo venga sempre più diffusa nella popolazione in generale. Iniziative come la Settimana del Benessere Sessuale mirano proprio a questo, a creare maggiore conoscenza e attenzione alla salute sessuale delle persone.
Insomma, alla luce dei risultati del quinto sondaggio in occasione della ‘Settimana del benessere sessuale’ (1-6 ottobre 2018) gli italiani e le italiane come ne escono… bocciati o promossi?
Il nostro gruppo decisamente promossi, ma attenzione a non abbassare la guardia. Sappiamo che ogni volta che si è raggiunto un piccolo risultato bisogna consolidarlo e mantenerlo e non adagiarsi. Quindi auguro a tutti una buona Settimana del Benessere Sessuale.
Ringraziamo la Prof. Roberta Rossi
Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica
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