Cambia tutto, cambia il mondo (è sempre stato così), cambia la società (è sempre stato così ma non con questa velocità) e soprattutto cambiano le persone. E fin qui nulla di strano. O no? Perché se uno ci pensa, forse di tutti i cambiamenti a cui stiamo assistendo in questi ultimissimi anni se ne parlava e scriveva già da tempo, ma sembravano le solite astratte previsioni che lasciano il tempo che trovano. E adesso invece, come per magia si stanno avverando tutte le previsioni, una dopo l’altra. Con un ritmo incalzante.
Vuoi vedere che oltre al fisiologico sviluppo della società qui siamo di fronte a uno sviluppo preordinato, previsto ed auspicato, agevolato e guidato? Forse sì? Quello che vediamo cambiare in tempo quasi reale di fronte ai nostri occhi è stato solo previsto in film, programmi televisivi, telefilm, romanzi, magazine… oppure questi (ed altri) mezzi di comunicazione hanno plasmato la società contemporanea, e continuano a farlo?
Non lo so, la risposta non me la so dare, però le domande continuano a girarmi per la testa. A dire il vero la risposta me la sono data, da tempo, ma è più bello fingere un certo disinteressato distacco dall’argomento.
Ma se noi che ormai abbiamo una certa età questi cambiamenti li vediamo, e ne prendiamo più o meno atto, come la vedono i più giovani, quelli che nel cambiamento ci sono nati?
E come dovrebbero vederla? Come una cosa normale, come è logico che sia. Purtroppo.
Da una parte i più giovani (i teenagers, i ventenni di oggi) certe realtà non le hanno mai viste né vissute, così come noi non abbiamo vissuto quelle di cui ci parlavano i nostri genitori, e così via. Quindi forse quello che a me oggi sembra inaccettabile per loro è ok… e o vanno a vivere sull’himalaya, o questo è il mondo in cui si preparano a vivere la loro vita.
Viaggeranno dove vorranno (se i loro profili social non faranno scattare allarmi all’immigration del paese di destinazione) pagando con la carta di credito della apple, o con la cryptocurrency di facebook (se il loro profilo non sarà stato bannato per thoughtcrime), il loro punteggio sociale determinerà quello che potranno e non potranno fare, dove potranno studiare o lavorare, che amici avere e che amici evitare (perché gli amici sbagliati abbassano il punteggio sociale…).
Non avranno una casa di proprietà, tanto l’affitto condiviso, il mutuo in cui paghi solo gli interessi… non possiederanno una macchina perchè tanto potranno spostarsi in monopattino sotto la pioggia che costa meno, è più ecologico, e attualmente fa anche tanto figo. L’auto, e anche il monopattino, saranno costantemente collegati al grande network che controllerà il traffico, la velocità, quello che si dice a bordo.
Il concetto di proprietà sarà solo un concetto astratto. Noleggeranno un trapano quando serve fare un altro buco nel muro, saranno ecologisti e ‘inclusivi’, eviteranno di usare parole che potrebbero offendere la sensibilità di qualcuno, useranno i pronomi che dovranno usare (per legge) quando si rivolgono a qualcuno, e piano piano certi pensieri e certe idee non politically correct non germoglieranno più nemmeno nei loro cervelli.
Cervelli che saranno peraltro innestati con microchip, nel loro interesse e per la loro comodità, of course. Ah, sì, anche per la loro sicurezza.
ADVERSUS