Prendi uno che non se la sta passando bene. Ha avuto dei momenti in cui le cose andavano bene, e si è goduto la vita. Ed ha fatto bene. Però la gestione delle finanze personali non è mai stata il suo forte. Qualche spesa di troppo, qualche errore di valutazione. E poi come faceva a prevedere che sarebbero arrivati anche periodi meno propizi? Che il costo della vita sarebbe salito così tanto? Per fortuna ogni tanto i genitori tappavano qualche buco, gli amici gli prestavano qualcosa per arrivare a fine mese. Si arrangiava insomma, ma non se la passava bene.
Anche perché negli ultimi tempi gli amici avevano iniziato a battere cassa. Avevano bisogno anche loro di rientrare, e chiedevano che quanto prestato venisse restituito. Altri amici un po’ più stronzi pretendevano prima che cambiasse il suo stile di vita, se voleva sperare di ricevere ancora qualche aiutino. Da restituire con i dovuti interessi s’intende. ‘Se ti serve una mano posso dartela io, ma prima vendi la Panda, che ti costa un mucchio di soldi e non ti serve nemmeno. E l’appartamento in affitto in cui vivi, non potresti trovarne uno più in periferia, magari più piccolo, per spendere di meno? Se ti devo prestare qualcosa vorrei almeno vedere dove finiscono i miei soldi, e magari darti qualche consiglio per risparmiare. Cosa ne dici?’
Insomma la situazione era tutt’altro che rosea. Tirava avanti, certo. Anche perché ricambiava come poteva, sapeva fare dei lavoretti, e quando gli chiedevano una mano non si tirava mai indietro. Ma non passava giorno senza che gli venisse ricordato che avrebbe dovuto spendere di meno, trovarsi un lavoro, iniziare a ripagare i debiti con gli amici.
Una palla. Non era la vita che avrebbe voluto.
Fino a quando un giorno, mentre stava attraversando distrattamente la strada guardando il culo di una ragazza che gli ondeggiava davanti da qualche minuto, sbuca da dietro l’angolo una Mercedes che pur frenando lo sfiora e gli fa perdere l’equilibrio.
È un attimo. La vita gli passa tutta davanti agli occhi. I momenti si dilatano, il tempo sembra essersi fermato. Il culo è ancora lì davanti ai suoi occhi, non ondeggia più, fermo come il fotogramma di una pellicola, e sodo. Ci credo che per un attivo si era distratto. E alla sua destra, praticamente appoggiato alla sua gamba, il paraurti della Mercedes. Una Mercedes nuovissima, enorme, metallizzata, ruote larghe, superaccessoriata e ipercomputerizzata. È tedesca dopotutto. E lui in quell’attimo che dura un’eternità si rende conto della sua condizione, la ragazza che si era distratto ad ammirare (quella del culo sodo e ondeggiante) non lo avrebbe mai guardato, mai nella vita. Una bella ragazza non guarda mai un disgraziato, se non per prendere le misure e per girargli alla larga. Il proprietario della Mercedes di soldi doveva averne di sicuro, e tanti anche. E poi doveva avere sicuramente una ottima assicurazione, una di quelle che pagano senza discutere di fronte alla situazione grave. E poi ci saranno tante persone che potranno testimoniare che non era stata colpa sua. Che era stato colpito praticamente alle spalle, che non poteva prevederlo. Nessuno avrebbe potuto dubitare che da adesso la sua vita sarebbe stata pesantemente condizionata da questo incidente.
Il tempo torna a scorrere, e con il rumore della frenata ancora nelle orecchie e il culo della ragazza che si allontana ondeggiando ancora negli occhi, lui decide di cadere. Sceglie di provare a dare una svolta alla propria vita. In fin dei conti, pensa mentre cade simulando una smorfia di dolore, non sto rubando dei soldi a nessuno, le assicurazioni sono piene di soldi, e il signore al volante della Mercedes sembra molto ricco. Loro non se ne accorgeranno nemmeno, e io finalmente rimetterò a posto i miei conti, finalmente potrò ripagare i miei debiti con gli amici, e magari mi salta fuori anche una rendita fissa per una invalidità permanente che – tutti i testimoni potranno confermare – io avrei evitato se solo avessi potuto. E magari la ragazza con il culo sodo e rotondo tornerà indietro preoccupata ad aiutarmi, e chissà che non nasca una storia?
Voi cosa avreste fatto in una situazione come quella?
PS: Il problema è che a mesi di distanza dall’incidente l’assicurazione continua a prendere tempo, dice di dover ancora parlare con i testimoni. Ha offerto una piccola somma per chiudere lì la storia, ma questa non si avvicina nemmeno lontanamente a quello che il nostro amico aveva sognato di ricevere. E adesso è difficile staccarsi dal sogno. Quanti progetti aveva fatto il nostro amico, aveva addirittura già anticipato qualche piccola spesa extra, gli amici avevano nuovamente elargito qualche prestito, il proprietario del suo monolocale gli aveva addirittura concesso una deroga al pagamento dell’affitto in attesa del rimborso dell’assicurazione (adesso che aveva avuto un incidente non poteva chiaramente più nemmeno fare quei lavoretti che gli permettevano di sbarcare il lunario, ma aveva rassicurato tutti: “appena mi arrivano i soldi dall’assicurazione vi ripago subito!”). Si stava anche abituando a camminare con la gamba rigida e lo sguardo di chi cerca con coraggio di tornare a vivere una vita normale, nonostante l’incidente. Ma i soldi non arrivavano e i conti continuavano a salire, di lì a poco avrebbe dovuto darsi da fare per rimettersi se non in piedi, almeno in ginocchio. E non sarebbe stato facile. (continua – forse)
ADVERSUS