ADVERSUS | FITNESS | Le due cose che ho imparato da un infortunio alla spalla

Le due cose che ho imparato da un infortunio alla spalla

Quando durante un allenamento in palestra senti la spalla che fa letteralmente ‘crack’ sotto il peso di un… peso. Cosa ti passa per la testa? Di tutto. Ma soprattutto, quali sono le lezioni che ho imparato? Due, essenzialmente…

Le due cose che ho imparato da un infortunio alla spalla
Le due cose che ho imparato da un infortunio alla spalla

Quando durante un allenamento in palestra senti la spalla che fa letteralmente ‘crack’ sotto il peso di un… peso. Cosa ti passa per la testa? Di tutto. Ma soprattutto, quali sono le lezioni che ho imparato? Due, essenzialmente. Importantissime. Entrambe. Ecco quali sono.

Quante volte abbiamo scritto che il riscaldamento è importantissimo, prima di allenarsi con i pesi? Tante. Tantissime. E allora perché quel malaugurato giorno di metà settembre, in pieno periodo sfilate a Milano ho pensato di iniziare subito – dalla prima serie – l’allenamento dei pettorali a carico quasi pieno?

Fatto è che alla seconda ripetizione (panca piana con bilanciere per i pettorali) la mia spalla sinistra ha fatto crack. No, non sto scherzando, crack nel senso letterale del termine! Crack e in contemporanea la domanda? E adesso come faccio a riportare su e rimettere a posto questo bilanciere? In qualche modo ci sono riuscito, e poi la domanda successiva; e adesso?

E adesso… una settimana di antinfiammatori, riposo (e chi ce la faceva a muoverla?) assoluto dell’articolazione, e poi esercizi specifici per la cuffia dei rotatori (che sono quei muscoletti che dovrebbero tenere insieme la spalla, e che si allenano in maniera molto particolare, utilizzando delle bande elastiche e graduale ripresa degli allenamenti in palestra facendo molta ma molta attenzione ad evitare qualsiasi movimento a rischio per la spalla.

E cioè tutti gli esercizi più fondamentali. Niente panca piana o inclinata con bilanciere o manubri, niente distensioni con manubri o bilanciere per le spalle. In una situazione del genere bisognava far andare la fantasia, e l’esperienza, con i consigli e l’aiuto dell’istruttore: e cioè pesi leggeri per quei due gruppi muscolari, esercizi ai cavi o con manubri, assolutamente nessun movimento che assomigliasse a quello che aveva causato l’infortunio. E sperare di guarire presto.

Risultato? I risultati sono migliori di prima. Sto imparando a concentrarmi sull’esecuzione, sulla massima contrazione dei gruppi muscolari coinvolti nell’esercizio, e a non curarmi del peso. E sta funzionando.

E allora, siccome l’ottimismo deve sempre prevalere, eccomi qui a condividere con i lettori di ADVERSUS la mia esperienza e le due lezioni che si possono trarre da questo infortunio:

Sempre. SEMPRE riscaldare bene i muscoli e le articolazioni prima di caricare i pesi.

Imparate a curare l’esecuzione degli esercizi, scoprirete che non sono (solo) i pesi a stimolare la crescita muscolare, ma anche (forse soprattutto) l’esecuzione corretta degli esercizi (non importa quali) e le serie portate al limite della resistenza (anche qui, non non importa con quale peso, basta arrivarci).

Intanto la spalla, molto lentamente, sta mgliorando…

ADVERSUS

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