Personaggi affini e identità condivise interconnessi attraverso i loro abiti. La collezione Donna Primavera – Estate 2025 di Moschino disegnata da Adrian Appiolaza esplora le comunità del vestire, le culture e le sottoculture, in cui vestirsi allo stesso modo è un segno di spiriti affini. Divisa in gruppi distinti, che si echeggiano e si riflettono a vicenda, qui la moda ha una mentalità collettiva. L’unione che fa la forza. Durante tutto il percorso, gli stili cambiano e l’individualità viene celebrata anche come parte di un gruppo.
L’ordinario viene sublimato, il quotidiano è reso straordinario, la nostra prospettiva alterata. Oggetti di uso comune e abiti di tutti i giorni diventano i soggetti di un’ossessione: i capi sartoriali vengono ridimensionati e decostruiti, i classici tubini neri si fondono con vestaglie in seta stampata, la tappezzeria diventa un lussuoso capospalla, i lacci delle scarpe si accumulano in un parka. Una sequenza di abiti drappeggiati da lenzuola diventa un vero e proprio foglio bianco per la creazione, decorato con disegni a penna biro. La libertà giovanile trova espressione attraverso disegni con i gessetti, originariamente creati da Franco Moschino quando era bambino, riprodotti come graffiti su completi in cotone nero. L’atto creativo diventa una forma di decorazione: tappi di biro pendono come orecchini, campioni di ricamo e passamanerie si srotolano dalle camicie.
C’è un’atmosfera di gioco. Giocare con i vestiti, ma anche con le parole, con le idee e con la percezione. Terry Jones, fondatore della rivista i-D, nata nel 1980, collabora con Adrian Appiolaza creando una serie di grafiche e di giochi di parole ironici ispirati a quelli di Franco Moschino: THINK TWICE, WEAR AND CARE, WHAT’S UP!
All’interno della sfilata sono inoltre presenti pezzi iconici d’archivio prestati dall’artista inglese Judy Blame, il cui approccio agli “objets trouvés” della club culture si connette fortemente alla collezione e la cui libertà creativa si allinea a quella di Franco Moschino. Adrian Appiolaza collabora con il Trust Judy Blame in un omaggio all’artista scomparso nel 2018, rivisitando oggetti d’archivio remixati con un’inconfondibile attitude Moschino – una bombetta dorata, due turbanti decorati e una scarpa maschile – e riproducendo una collana multicolor che diventa una stampa trompe-l’oeil.
Milano incontra Londra, uno spirito condiviso. Le iconografie di Moschino vengono allo stesso tempo celebrate e sovvertite. Lo Smiley, la cintura logo, Braccio di Ferro e Olivia. L’ossessione di Franco per le perle diventa un harness punk, mentre i pois sfuggono dai vestiti per decorare i corpi. Si creano di nuovo connessioni tra il Moschino di allora e quello di oggi, tra fan ossessionati e tra persone che condividono la filosofia Moschino.