Un backgroud professionale nell’ambito della produzione cine-televisiva (in RAI ha collaborato a programmi quali “Sì Viaggiare”, “L´Italia sul Due”, “Easy Driver”, “Costume e Società”, “TG1 Cultura”, “La Vita in Diretta”, “Chi l’ha Visto?”, “Rai News 24”, “TSP” e “Alle Falde del Kilimangiaro”), Alberto Bernardi si riscopre scrittore ed esordisce con il suo primo lavoro “Non commettere atti impuri”, presentato in Feltrinelli a Bologna lo scorso 16 giugno. (Intervista a cura di Marco Zorzetto)
Si tratta di un thriller molto particolare, destinato agli amanti del mistero e del mondo onirico, con venature metafisiche, una storia accattivante che scorre tra amore, mistero, sesso, azione, densa di colpi di scena: un vero e proprio film psichico, composto da totali, primi piani, cambi di scena e flash-back, dal finale mozzafiato…
“Non commettere atti impuri” è un romanzo a forti tinte, tra amore, mistero, sesso, azione. Come nasce l’idea di questo romanzo?
Non è stata un’idea improvvisa. Sono curioso, guardo il mondo e le persone intorno a me. Inoltre, amo i documentari: da uno in particolare mi è nata l’idea di una storia che toccasse aspetti quali il multiverso e la percezione del mondo, che per ognuno di noi è del tutto soggettiva. Faccio riferimento a (COSMOS) Carl Sagan quando, oltrepassato Nettuno, convince la NASA a girare la fotocamera del Voyager 1 verso la Terra per un ultimo sguardo e ciò che si vede è “un pallido puntino azzurro” in un tenue raggio di sole”. Mi sono interrogato sulle aspettative del genere umano, sull’accanirsi per conquistare l’effimero e sull’esercito di buffoni che gridano guerra su di un palco unico e forse irripetibile nell’universo. Ho così “estrapolato” alcune storie, come se avessi puntato un microscopio sul genere umano. La scienza dell’infinitamente piccolo ci dice che il mondo è una pura “rappresentazione” personale che si manifesta nel momento stesso che lo osserviamo…
Ci racconti un po’ la trama senza svelare troppo?
Il protagonista è il trentacinquenne Carlo, che vive in un cottage della campagna toscana insieme al suo amato cane Ambra. Carlo nasconde un segreto inconfessabile, una grave e sconosciuta malattia che gli preclude di vivere un’esistenza normale. Si tratta di un’inspiegabile catatonia che quando lo coglie è improvvisa e totale, tanto da farlo sembrare morto. L’incontro con Laura, una giovane donna prorompente, segnerà una svolta alla sua vita innescando una serie di eventi imprevedibili. Una narrazione serrata in cui si inserisce, in parallelo, tra i maestosi panorami americani, la storia di Bro, coetaneo di Carlo, con un’infanzia disastrosa. Occultato ai vicini perché visto come un mostro, e pertanto odiato dalla madre che se ne sbarazza in malo modo. Violento e perverso, è ossessionato dalle donne che considera oggetti da usare in tutti i modi che la sua fantasia malata gli suggerisce. Due vite opposte, ma destinate a incrociarsi, in maniera apparentemente casuale e che sarà l’inizio della deriva… non diciamo di più per ora.
Luce/ombra, bene/male, sesso/amore, sogno/realtà, perfino violenza… tutti elementi presenti nella storia, come lo spiegamo ad un potenziale lettore?
I personaggi nati nei primi passi da esperienze personali, il mondo visto dagli occhi di Carlo per esempio o l’amarezza di Bro per il rapporto conflittuale da ragazzino con l’altro sesso, hanno poi avuto un loro individuale sviluppo. Sono maturati, generando una propria personalità che non mi sono sentito di reprimere. Ciò che avviene nella parte oscura sono pensieri che fanno parte di ognuno di noi e azioni che purtroppo molti di noi non sanno gestire o reprimere; la cronaca e i telegiornali ne sono pieni. Non mi sono sentito di edulcorare la narrazione per la paura di fare storcere il naso a qualcuno, perché rendere più “morbida” un’efferatezza potrebbe essere, paradossalmente, deleterio: non vista per quello che è veramente, ma sminuita, sembrerebbe meno grave. Per fare un esempio esterno al romanzo, ci colpisce di più una tragedia vista da vicino che la morte di centinaia di persone vista da molto lontano.
Protagonista ed antagonista, Carlo e Bro, ma vi sono anche diverse figure femminili seducenti e, spesso, disinibite, quale tra esse è quella a cui sei più affezionato?
Mi serve un istante per pensarci perché, a dire il vero, credo di essere affezionato a più di una figura femminile. Per Valéry, che esiste, mi sono ispirato a una persona amata, alla sua figura in carne e ossa, sulla quale ho cucito una storia di fantasia. Laura che rappresenta la somma del carattere di alcune donne conosciute. Ma anche Jenny è la giovane compagna di “giochi” che quando si è ragazzi si vorrebbe avere, disinibita e pronta ad accontentare tutte le richieste sessuali. Kate, la prostituta, la vidi su un marciapiede di Bologna e sul serio aveva un volto che assomigliava a quello che a sedici anni amavo ed era stampato sulla copertina di un disco. Per ultima ma non ultima, devo menzionare Ambra, è un cane lo so, ma è pur sempre una femmina, a quattro zampe s’intende, che riesce a elargire un affetto incondizionato come molti bipedi non sanno fare. Chi ama gli animali ed ha avuto un cane, sa cosa intendo dire.
Non commettere atti impuri, perché questo titolo?
In realtà, come tanti altri elementi nel corso della lettura, è il tassello di un puzzle che piano piano viene a completarsi. Durante una discussione questa frase viene pronunciata nei confronti di Carlo che, quindi, comincia a temere che la sua condizione di salute sia in qualche modo, proprio per via di questo comandamento, una punizione.
Il romanzo è per soli adulti, l’elemento sessuale esplicito è una delle caratteristiche di questo lavoro. Da cosa è dettata questa scelta?
Il il sesso fa parte integrante della vita, noi siamo qui per via del sesso e non per amore, cercate di non fraintendermi: esistono grandi storie d’amore sebbene senza figli e rapporti fugaci, di violenza, di sopruso, che generano figli. Facciamo sesso solo per il gusto di farlo, compriamo “giocattoli” per fare sesso, ci costruiamo sopra ogni sorta di fantasia, come anche con i giochi di ruolo, ma nascondiamo tutto nel buio, nel lato oscuro. Il sesso deve rimanere chiuso in una scatola e, di sovente, non ne parliamo esplicitamente in pubblico. Siamo sinceri, quante volte fra amici ci siamo espressi in modo anche volgare sul sesso e su quello che avremmo voluto fare o abbiamo fatto, e questo vale anche per le donne, ma quando queste cose sono scritte su carta e diventano indelebili, come in un video sconveniente su Internet, la sfera sessuale assume tutta un’altra dimensione. In questo romanzo ho scritto semplicemente il comportamento dei personaggi che in alcuni casi coinciderà anche con quello dei lettori, spero però vivamente che non lo sia per le efferatezze di Bro.
Il romanzo è un film psichico, del resto tu stesso arrivi dall’ambiente cinematografico e televisivo, e sei da sempre attento alla narrazione per immagine. In che modo il tuo stile narrativo si concretizza nel romanzo?
Scrivendolo ho cercato di fare in modo che il lettore “vedesse” ciò che leggeva, rappresentando anche le emozioni, quando fattibile, con il tremore di una mano o un’espressione.
Il limite di uno scritto è che è sequenziale (una cosa è obbligata a seguire l’altra) mentre in un solo frame cinematografico posso dire molteplici cose simultaneamente; ho cercato quindi di ricostruire quei frame nella mente del lettore in alcuni casi dando solo alcuni cenni dell’ambientazione in modo che la location si completasse il più in fretta possibile, soggettivamente, nel pensiero, per passare subito alla storia e all’azione. Anche per questo è un romanzo per soli adulti, per fare un esempio: occorre avere un bagaglio culturale per completarne i frame e immaginare, nella sua interezza, la stanza di un motel.
È certamente un romanzo da leggere, qual è secondo te il momento migliore della giornata?
Ogni momento ovviamente! Scherzi a parte, dalle persone che già lo leggono e mi mandano dei feedback ho saputo che una volta iniziata la lettura se lo portano dietro, le donne in borsa, e lo leggono appena possono: sull’autobus, nella pausa pranzo dell’ufficio, per staccarsi dalla routine e, prima di dormire, per dimenticare la solita giornata lavorativa. C’è anche chi ha suggerito al proprio partner il capitolo in cui Carlo, nella doccia insieme a Laura, usa il bagnoschiuma come lubrificante …
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“Non commettere atti impuri” di Alberto Bernardi
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