Riceviamo davvero tante lettere dai nostri lettori, che chiedono di avere più informazioni sulle tecniche relative alla rimozione dei tatuaggi, sui costi, sui possibili rischi.
È possibile rimuovere un tatuaggio, o un tatuaggio è ‘per sempre’?
Quando si ci si sottopone ad un tatuaggio bisogna sapere che il pigmento, introdotto dal professionista che lo esegue, non rimane nell’epidermide ma migra nel derma profondo dove viene disperso dalle cellule particolari, chiamate macrofagi. Questo vale per la maggioranza dei tatuaggi, ovviamente; esistono però anche i tatuaggi cosiddetti temporanei, che utilizzano dei coloranti naturali, tra cui il più diffuso è sicuramente l’henna, e che durano normalmente da qualche giorno a qualche settimana. E i tatuaggi semipermanenti che hanno una durata da sei mesi a due anni; si tratta di tatuaggi che vengono per lo più impiegati per marcare le sopracciglia e il contorno delle labbra e degli occhi. In questi ultimi l’attenuazione e la successiva scomparsa del colore si verifica nel tempo come conseguenza del fisiologico turnover degli strati cellulari.
Quali sono state finora le tecniche più utilizzate e quali i loro limiti? quali invece le tecniche più nuove e quali i loro vantaggi?
Prima dell’affermarsi della tecnologia laser Q-switch le metodiche della rimozione di un tatuaggio si sono sempre basate sulla rimozione chirurgica diretta nel caso di un tatuaggio di piccole dimensioni o nei tatuaggi più grossi sul peeling o sulla dermoabrasione.Famoso è il metodo francese, basato sulla introduzione di acido tannico e nitrato d’argento, o tramite incisione o dopo una dermoabrasione superficiale.
Con questo sistema, con cui si ottiene un esito atrofico-cicatriziale di livello accettabile, bisogna comunque eseguire anestesia locale. Un metodo ancora oggi seguito è la cosidetta salabrasione, che consiste nella applicazione di sale grosso da cucina dopo una dermoabrasione superficiale; metodo sicuramente economico ma non esente da complicanze imprevedibili. Negli ultimi tempi è stato utilizzato anche il laser CO2 il quale funziona tramite la vaporizzazione dei tessuti mediante assorbimento di acqua.Con questo sistema si può rimuovere il tatuaggio con una singola applicazione ma si assiste spesso ad esiti discromici e atrofico-cicatriziali. Risultati leggermente migliori si ottengono dopo vaporizzazione incompleta con laser CO2 seguita dal trattamento con urea.
La metodica laser che ha rivoluzionato l’ablazione dei tatuaggi è il laser q-switch, cioè un laser che genera un impulso con picco di potenza molto elevato ma di breve durata (nell’ordine dei nanosecondi) provoca la frammentazione del pigmento senza effetti termici sui tessuti circostanti. Le particelle di pigmento vengono poi disperse e vengono eliminate o dai macrofagi e/ o per via trancutanea. Il laser utilizzato oltre ad essere q-switch deve avere anche la caratteristica di disporre di più lunghezze d’onda in quanto i diversi colori dei tatuaggi sono sensibili a lunghezze d’onda diverse.(ci vorrà una lunghezza per il rosso, una per il blu..ecc). L’assenza di effetti termici garantisce l’assenza di cicatrici.
È doloroso rimuovere un tatuaggio?
Il laser q-switch non richiede anestesia per iniezione.Tuttavia l’applicazione della luce laser (soprattutto la lunghezza 1064 per i tatuaggi neri e blu) non è del tutto indolore e noi consigliamo, un ‘ora e mezza prima del trattamento, l’applicazione di una crema anestetica.
Ci sono dei limiti nelle dimensioni dei tatuaggi che è possibile rimuovere?
Non c’è nessun limite alla rimozione del tatuaggio relativamente alla sua grandezza se non… il tempo e la spesa … Infatti più grande è il tatuaggio maggiore sarà la durata della seduta e il costo della rimozione (non il numero delle sedute)
Quali sono i tempi necessari per rimuovere un tatuaggio con successo?
Non è possibile prevedere purtroppo il numero delle sedute se non in maniera approssimativa; tutto ciò dipende da numerose variabili quali la localizzazione del pigmento,la risposta alla luce laser. Normalmente occorrono dalle tre alla sei sedute; ma per una rimozione completa potrebbero essere necessarie anche di più. Con le prime sedute si ottengono generalmente buoni risultati ma non completi. Per esempio nel caso che presentiamo con una seduta è scomparso quasi tutto il pigmento…
Cosa ci si deve aspettare, dal punto di vista estetico, al termine del trattamento? delle cicatrici, una pelle più chiara o scura…
L’esito estetico è ottimale: l’ assenza di cicatrici è sicura. Può residuare una ipopigmentazione (soprattutto nei fototipi scuri) assolutamente transitoria. L’importante è sapere che il trattamento laser per i tatuaggi non può essere eseguito su cute abbronzata e che la zona trattata dovrà essere tenuta coperta con unguento antibiotico e non sposta al sole per almeno due mesi.
ADVERSUS