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Sessualità e nuove tecnologie

La Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica (FISS) diretta Dalla Prof.ssa Roberta Rossi presenta i risultati …

Sessualità e nuove tecnologie
Sessualità e nuove tecnologie

La Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica (FISS) diretta Dalla Prof.ssa Roberta Rossi presenta i risultati di un’indagine condotta su un campione di 1100 intervistati, dal titolo: “Sessualità e nuove tecnologie: come cambia la relazione di coppia”. I risultati dell’indagine verranno presentati ufficialmente in occasione della III Settimana del Benessere Sessuale in programma dal 1̊ all’8 ottobre 2016. Anche quest’anno in occasione della Settimana verranno offerte in tutta Italia  consulenze gratuite, seminari e incontri pubblici. Sul sito www.fissonline.it tutte le iniziative promosse nelle diverse regioni italiane.

Con l’aiuto della Prof.ssa Rossi anticipiamo alcuni dei risultati, ma soprattutto approfittiamo della sua disponibilità per approfondire alcuni temi legati alla sessualità e alla sempre (purtroppo) più forte presenza delle nuove tecnologie nella vita quotidiana.

Come è cambiato il modo di conoscersi, incontrarsi e interagire sessualmente rispetto a venti anni fa quando la DARPA (internet è nata come e probabilmente è ancora, un progetto militare, lo ricordiamo ai più giovani, fate una ricerca online per saperne di più) non aveva ancora messo internet in tasca a praticamente ogni cittadino? Cosa è rimasto invariato, e quali invece gli elementi nuovi che sono entrati a far parte del gioco delle relazioni?

Internet ha cambiato progressivamente il modo di relazionarsi. Il potenziale di questo strumento si è visto nella sua influenza solo più recentemente: sono iniziate a nascere i social, le chat, le app e da lì in poi, soprattutto con la generazione dei cosiddetti  nativi digitali, sono cambiate le regole dell’incontro. La possibilità di conoscere in rete  persone che vivono anche dall’altra parte del mondo ha ampliato l’occasione di nuove relazioni, con regole e modalità anche di cultura di diverse. La grande differenza  è tra chi ha colto il processo innovativo di internet e chi, spaventato o impreparato, se ne è tenuto a distanza, quindi è in gran parte una differenza generazionale.

Da alcuni recenti sondaggi pare che la sessualità tra i più giovani sia cambiata assumendo un ruolo molto più secondario nella scala degli interessi dei cosiddetti ‘millenials’. Questo emerge anche dai dati in vostro possesso, e se sì, quali potrebbero essere le cause di questo cambiamento?

Credo che in parte la risposta sia già contenuta in quella precedente. Incontrarsi via internet cambia anche il rapporto con la sessualità, c’è una distanza fisica che non facilita, o che permette una sessualità virtuale, senza il contatto diretto. C’è poi un cambiamento culturale che ha visto via via sempre meno il divieto della sessualità, e quindi una minore ricerca di trasgressione attraverso di essa.  Le priorità cambiano, le trasgressioni oggi hanno altre caratteristiche, magari sempre sull’onda della sessualità, ma vissuta in altri modi.

Il tradimento, ma anche la scoperta del tradimento, passano ormai in maniera prepotente attraverso le nuove tecnologie. Ritiene che le nuove tecnologie possano favorire in maniera determinante questo genere di comportamenti, dove una volta riuscire anche solo a conoscere una persona nuova con la quale tradire era già un ostacolo piuttosto importante?

Di certo oggi è più facile incontrare e rimanere in contatto con persone nuove, ma credo che il tradimento non sia tanto legato alla diffusione dei nuovi media, è un fenomeno che è sempre esistito, oggi se ne parla di più e di certo abbiamo maggiori occasioni. Le tecnologie ci permettono, viceversa da prima, di coltivarlo in modo più continuativo, questo sì. Mi spiego, prima la vacanza con la famiglia era un momento in cui ogni relazione extra aveva una battuta di arresto, oggi questo è diverso. Basta un sms, un face time, una email o una chat  per rinnovare la relazione. E direi che questo fa la differenza.

Agli inizi di internet, parlo della fine degli anni ’90, cercare l’anima gemella online era una cosa ‘da sfigati’. Dalla vostra ricerca invece emerge che sia ormai divenuta una pratica comune. Cosa è successo, cosa ha contribuito secondo lei a sdoganare questo modo di incontrarsi? ‘La ho conosciuta online’ solo pochi anni fa non suonava tanto bene…

Questo aspetto nel mio lavoro risulta essere sempre più frequente, e le persone oggi lo dicono con molta naturalezza, non c’è nulla di strano, anzi al contrario è proprio il nuovo modo di conoscersi. D’altronde tutto questo dà ragione di quello di cui stiamo parlando: il cambiamento delle relazioni al tempo di internet è una realtà consolidata, la piazza virtuale ha sostituito il muretto, per gli adolescenti, e l’aperitivo per gli adulti. E’ un luogo sicuro, comodo, facilmente accessibile in qualunque momento, cosa volere di più?

Una domanda che mi gira per la testa da tempo, approfitto della sua competenza professionale per chiederle di parlarci del cosiddetto ‘sexting’. Ma perché gli uomini, spesso i più insospettabili, sentono il bisogno di mandare foto intime alle donne con cui corrispondono, anche quando queste non sono assolutamente richieste? Il bisogno di esibirsi diventa in questi casi più forte del senso del ridicolo? Lei che opinione ha in merito?

Il sexting, la messaggistica a contenuto sessuale, possiede in sé un potere di fascinazione a cui è difficile resistere. Da una parte è un modo per dire eccomi, questo sono io, quindi quasi a promessa di grandi cose, dall’altra è un modo per imporsi, sì forse anche di esibirsi, in una epoca dove l’immagine è tutto. Si superano pudori e imbarazzi pur di mostrarsi, anzi il mostrarsi diventa la nuova prova di forza della propria identità sessuale, maschile o femminile che sia.

Che quadro complessivo emerge degli italiani e del loro rapporto con la tecnologia quando questa si mescola alla vita sessuale?

Siamo più attivi in rete che nella vita reale, la rete ci protegge dalle mancanze o dalle possibili défaillance, dandoci una forza nuova e ritrovata. Per chi mantiene la sessualità dal vivo, la rete può essere una ottima fonte di novità e risorse, un contenitore di aspetti legati alla sessualità da scoprire e condividere con il/la partner. Questo per dire che c’è un aspetto molto positivo nella rete, basta riuscire ad usufruirne sapendolo  dosare.

E, domanda molto delicata ma anche interessante, che quadro emerge delle donne italiane nel medesimo contesto?

Sempre di più anche le donne scoprono le potenzialità della rete, quando si accorgono che il partner guarda i video su internet gli chiedono di farlo insieme, scelgono insieme gli eventuali sex toys  per la loro vita sessuale e altro ancora.  Insomma, conoscere potenzialità e rischi dello strumento ci porta ad essere maggiormente consapevoli del e nel suo utilizzo.

Ringraziamo la Professoressa Roberta Rossi dell’Istituto di Sessuologia Clinica di Roma (ISC)

Alessio Cristianini per Margherita.net in Collaborazione con ADVERSUS

Per maggiori informazioni sul tema segnaliamo il servizio di consulenza telefonica gratuita dell’Istituto di Sessuologia Clinica di Roma (ISC) disponibile dal lunedì al giovedì dalle 15:00 alle 19:00 al numero 06 85356211. Un team di psicologi con specializzazione in sessuologia clinica risponderà alle vostre domande e fornirà indicazioni utili rispetto ai temi della sessualità.

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