Mihara Yasuhiro ha presentato la sua collezione Primavera Estate 2025 alla Settimana della Moda di Parigi, una collezione intitolata “PERSONA Part Five”. Questa collezione affascina con la sua esplorazione dell’identità, della memoria e dei confini sfumati tra la personalità personale e quella pubblica.
I disegni di Yasuhiro sfidano le nozioni convenzionali di identità. La collezione presenta capi che enfatizzano gli aspetti superficiali della nostra persona. Le giacche MA-1 e denim, realizzate interamente con pannelli frontali, fungono da metafora della facciata che presentiamo al mondo, evidenziando le espressioni prive di profondità che spesso esibiamo.
La collezione sfuma i confini tra il davanti e il dietro, riflettendo un cambiamento della società in cui le identità personali sono sempre più indistinguibili. Camicie e blouson sono progettati per confondere le percezioni di orientamento, spingendo lo spettatore a riconsiderare il modo in cui interpreta la presenza e l’assenza.
Proseguendo la collaborazione con TALKING ABOUT THE ABSTRUCTION (TATA), Yasuhiro integra stampe a trasferimento che evocano l’immagine di maschere aggrappate a volti nudi. Questa intelligente scelta di design rafforza il tema delle identità nascoste, invitando all’introspezione su ciò che si nasconde sotto la superficie.
I nuovi modelli di sneaker, “SCOTT” e “LARRY”, si distinguono per le loro suole distorte, che incarnano l’essenza della visione di Yasuhiro. Queste scarpe non servono solo come abbigliamento funzionale, ma anche come pezzo distintivo, per mostrare la presenza simbolica del marchio nel panorama della moda.
La collezione Primavera/Estate 2025 di Mihara Yasuhiro è un commento stimolante sulle complessità dell’identità nel mondo di oggi. Grazie a un design innovativo e a una narrazione avvincente, la sfilata alla Settimana della moda di Parigi lascia il pubblico a contemplare la vera essenza di sé in mezzo a un mare di superficialità. Mentre navighiamo nella nostra personalità, il lavoro di Yasuhiro ci ricorda di guardare oltre la superficie e di abbracciare la profondità di ciò che siamo.