Mangiare troppo, e male, condurre una vita sedentaria – con un rischio aumentato per la donna in menopausa – sono abitudini o stili di vita che possono portare all’insorgere della cosiddetta ‘sindrome metabolica’. Ipertensione, iperglicemia, aumentato rischio cardiovascolare sono solo alcuni dei problemi a cui ci si espone. Eppure non ci vuole molto per cercare di evitare questa condizione. Ne parliamo con la Prof.ssa Donatella Pastore, Biologa – Ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Umane e Promozione della Qualità della Vita – Università Telematica San Raffaele, Roma.
Può spiegare, in parole semplici, cosa è la sindrome metabolica, e quali sono i più importanti rischi per la salute a cui si espone una persona che per stile di vita soffre di questa sindrome?
La sindrome metabolica è una condizione caratterizzata da un insieme di alterazioni a livello metabolico come obesità a livello viscerale, diabete o comunque una iniziale alterata glicemia a digiuno, alterazione del profilo lipidico e ipertensione arteriosa. Chi soffre di questa sindrome si espone essenzialmente ad un maggior rischio cardiovascolare,
Ci sono dei sintomi che una persona può cercare di individuare per capire se è interessata in qualche grado dalla sindrome metabolica, oppure può anche essere una patologia asintomatica?
Questa sindrome potrebbe non causare manifestazioni estremamente evidenti, ma in alcuni casi possono comparire quei sintomi associati ad esempio all’eccessiva pressione arteriosa come vertigini, oppure sintomi associati alla glicemia alta, come necessità di urinare frequentemente, stanchezza e aumento della sete.
Comme si diagnostica la sindrome metabolica
Come si diagnostica, a livello medico, la sindrome metabolica? Quali sono gli esami e quali i parametri che vengono presi in considerazione per diagnosticare questa sindrome?
Per parlare di sindrome metabolica è necessaria la presenza di almeno tre delle cinque variabili individuate secondo i criteri del WHO e di altre associazioni internazionali, come la ATIII-NCEP (Adult Treatment Panel III – National Cholesterol Education Program), l’IDF (International Diabetes Federation):
- Obesità addominale, con una circonferenza vita per gli uomini maggiore di 102 cm e nelle donne maggiore di 88 cm.
- Ipertrigliceridemia con valori di trigliceridi maggiori di 150 mg/dl
- Bassi valori di colesterolo “buono” chiamato HDL, per gli uomini valori minori di 40 mg/dl, mentre per le donne valori minori di 50 mg/dl
- Pressione arteriosa, con valori maggiore di 130/85 mmHg
- Glicemia a digiuno maggiore di 100mg/dl
Quali sono le cause più comuni della sindrome metabolica?
Le cause più comuni sono fondamentalmente l’obesità, lo stile di vita sedentario, una condizione di insulino resistenza, tutte condizioni che contribuiscono sicuramente ad aumentarne il rischio.
Come si cura la sindrome metabolica
Come si cura?
La terapia più appropriata per le persone con sindrome metabolica è sicuramente quella di intervenire in primis sul cambiamento dello stile di vita.
Perdere peso, essenzialmente diminuire il grasso a livello viscerale può fare la differenza. Un accumulo di grasso a livello addominale, determina insulino-resistenza, ipertensione, colesterolo alto. Tutti fattori questi che sono determinanti nell’instaurarsi della patologia e che determinano un aumento del rischio cardiovascolare. Iniziare a svolgere attività fisica e seguire un’alimentazione corretta, potrebbe essere un valido aiuto per curare questa sindrome. Se il cambiamento delle abitudini alimentari e dello stile di vita in generale non dovessero bastare, è necessario l’intervento farmacologico per diminuire la circonferenza vita, controllare la glicemia, tenere sotto controllo la pressione arteriosa e il profilo lipidico alterato.
Uomini e donne. Esposti in ugual misura al rischio di sindrome metabolica, oppure esiste una predisposizione più marcata in uno dei due generi?
La donna in età fertile ha un rischio per la sindrome metabolica inferiore all’uomo, mentre il rischio aumenta per la donna in menopausa. Il calo estrogenico può essere responsabile dell’instaurarsi di condizioni metaboliche alterate come aumento di peso, ipercolesterolemia e insulino resistenza che appunto sono condizioni alla base della sindrome metabolica.
I consigli
Quali i consigli per uno stile di vita che permetta di tenersi alla larga, per quanto possibile, dalla sindrome metabolica?
Avere uno stile di vita corretto può aiutare a ritardare o addirittura prevenire l’insorgenza di tutte quelle condizioni che predispongono all’instaurarsi della sindrome metabolica. E’ essenziale mantenere un peso idoneo, soprattutto mantenere una circonferenza vita al di sotto dei valori rischiosi per la nostra saluta. Seguire un’alimentazione sana e avere delle buone abitudini a tavola, come ad esempio evitare di eccedere con alimenti ricchi di grassi animali, ridurre gli zuccheri semplici e aumentare invece l’introduzione nella propria alimentazione di frutta, verdura, cereali integrali e pesce, è la chiave per riuscire a prevenire o comunque a rallentare l’instaurarsi di questa condizione metabolica fortemente alterata e pericolosa per la nostra salute.
Non bisogna dimenticare inoltre l’importanza dell’attività fisica idonea alla propria condizione di salute e alla propria età, evitando di essere sedentari.
Questi “semplici” accorgimenti possono essere di grande aiuto per tenere alla larga questa condizione patologica e tutti i rischi che ne derivano.
Ringraziamo la Prof.ssa Donatella Pastore – Biologa – Ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Umane e Promozione della Qualità della Vita – Università Telematica San Raffaele, Roma
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In collaborazione con MARGHERITA.NET